Gruppo GAStronomico n.8 – Settembre 2013
Cari amici, è ricominciata la piacevole routine dell’orto.. per tutto il mese di settembre possiamo ancora trovare: fagioli, carote, pomodori, fagiolini, melanzane, peperoni, peperoncini freschi, ancora zucchine…trionfano uva e fichi, troviamo anche le susine, i fichi d’india e le mandorle (dal sud della penisola) e le more di rovo, ancora le pesche, le albicocche, il melone e l’anguria (anche se un proverbio leccese dice
“quannu esseno l’uva e la fica lu malune s’empica”…. ( cioè, – e non pensate male….-“quando ci sono l’uva e i fichi l’anguria non è più buona, può andarsi a fare impiccare”…)
Settembre è il mese in cui bisogna approfittare della varietà di frutta e verdura ancora disponibile per “fare scorte per l’inverno: e allora che aspettate a cimentarvi nella salsa di pomodoro fatta in casa o nella preparazione di golose conserve biologiche?
Non temete il botulino: non resiste in preparati acidificanti (pomodori) e nemmeno alla cottura con zucchero, aceto e sale: naturalmente prima di preparare le conserve si lava molto bene la frutta e la verdura… e comunque se proprio volete stare tranquilli non confezionate sotto olio, o meglio prima di mettere il prodotto sott’olio cucinatelo brevemente in acqua e aceto.
Ricetta dell’olio “santo” (piccante! farà miracoli?)
Lavate bene peperoncini piccanti lunghi, meglio rossi. Cuoceteli 10 minuti in acqua e aceto al 50%, scolateli, fateli raffreddare e asciugateli premendo bene con uno strofinaccio d’assalto. CON I GUANTI tagliateli a rondelle e metteteli nei vasetti (consiglio piccoli) a strati, premeteli e copriteli di ottimo olio di oliva. Dopo circa 20 giorni lo potete assaggiare…e vedrete! Se lo volete meno piccante, aggiungete man mano altro olio crudo.
Ma la festa, l’occasione vera settembrina è sicuramente la vendemmia e la lavorazione dell’uva!
ODE AL VINO
Vino color del giorno, vino color della notte,
vino con piedi di porpora
o sangue di topazio,
vino,
stellato figlio
della terra,
vino, liscio
come una spada d’oro,
morbido
come un disordinato velluto,
vino inchiocciolato
e sospeso,
amoroso,
marino,
non sei mai presente in una sola coppa,
in un canto, in un uomo,
sei corale, gregario,
e, quanto meno, scambievole.
…………………………………..
(Pablo Neruda)
Allora, vediamo qualche ricetta con l’uva:
focaccia con l’uva (fragola)
Preparate circa mezzo chilo di pasta di pane con farina(meglio integrale) acqua, 4 cucchiai di olio e poco lievito di birra (circa mezzo quadretto), fatela lievitare almeno 3 o 4 ore , e dopo la prima lievitazione dividetela in 2 parti. Ungete con olio di oliva una teglia rettangolare, stendetevi metà della pasta, copritela di chicchi d’uva lavata e cospargete di zucchero integrale o miele; stendete sopra l’altra metà della pasta e ripetete l’operazione con l’uva e lo zucchero in superficie. Infornate a 180 gradi e cuocete finchè la vedrete cresciuta e dorata (circa mezz’ora).
Questa focaccia antica nasce con l’uva fragola, ma se non piace o non la trovate è buona anche con l’uva normale, bianca o nera (secondo me meglio nera).
Con l’uva e i fichi si prepara anche il “cotto” ovvero la nostra “sapa”.
cotto con l’uva
Si usa il mosto, lo si filtra e lo si sobbolle mescolando a fuoco basso finchè si è ridotto almeno di 1/3, ma anche di 1/5 se lo volete tipo sciroppo denso. Ci vuole molto tempo! (ore e ore). E attenzione a NON farlo attaccare!
cotto con i fichi (ricetta meridionale)
Si bollono i fichi neri maturi con 2 o 3 bicchieri di acqua, schiumando e abbassando il fuoco. Quando appaiono cotti e disfatti si filtrano e si strizzano in un canovaccio pulito. il succo raccolto lo si cuoce ancora come si farebbe con il mosto di uva. Gas e pazienza!
spiedoni di frutta
C on bei chicchi d’uva nera e bianca e altra frutta a pezzettoni si preparano grandi spiedoni di legno che poi si rotolano nello zucchero (ma anche no) e si servono molto freschi come dessert .
Bene, bentornati ai nostri appuntamenti e a vederci presto!
Valeria